Il nuovo direttore de la Repubblica è Carlo Verdelli, torna in campo un fuoriclasse dopo il gesto di professionalità e dignità che l’aveva portato a lasciare la Rai. Nel video la sua ultima (e unica) uscita pubblica post-Rai. Al nostro festival Mojo Italia del settembre 2018 illustra la sua idea di giornalismo e fake news.
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MOJO, il booktrailer
Ecco cosa nasconde il manuale scritto da me ed Enrico Farro, in questo video scoprirete il lavoro speso per arrivare su carta…Buona Visione!
In memoria di Mimmo
Dopo una lunga battaglia contro un male infame – battaglia che aveva saputo rende pubblica senza farne un caso personale ma mettendola a disposizione del pubblico, da bravo cronista – se n’è andato Mimmo Candito, grande intellettuale prima che esperto inviato di esteri.
Avevo avuto il piacere di conoscerlo di persona al Premio Cutuli del 2016 quando il male già stava esigendo un prezzo sul suo corpo, non sulla sua lucida mente.
Oggi come mai ringrazio gli strumenti del mobile journalism che mi hanno consentito di registrare – seppur improvvisando – la Lectio Magistralis di Mimmo, all’università di Catania, appuntamento fisso del Premio dedicato a Maria Grazia Cutuli, scomparsa in Afghanistan.
Mimmo parla di post-verità, dimostrando il suo spessore di intellettuale ma anche di giornalista capace sempre di stare al passo con i tempi, che cambiano il senso della e i pericoli per la nostra professione.
Da vedere, da non perdere…buona visione, addio Mimmo.
Premio Cutuli 2016 – Lectio Magistralis (prima parte) from Nico Piro on Vimeo.
Rohingya, reportage
Ecco i miei servizi per il Tg3 sulla crisi dei profughi rohingya (i link portano alla pagina FaceBook della testata):
Una storia di disperazione e di accoglienza – Dal Tg3 del 27 novembre 2017
Abdus, il profugo più anziano – Dal Tg3 del 26 novembre 2017
Registrare i profughi per rimpatriarli – Dal Tg3 del 25 novembre 2017
I bambini da vittime a possibili “prede” – Dal Tg3 del 23 novembre 2017
Emergenza Sanitaria nei campi – Dal Tg3 del 22 novembre 2017
Continuano gli arrivi – Dal Tg3 del 21 novembre
File e attesa – Dal Tg3 del 19 novembre
“Orrori che non avrei mai dovuto vedere” i bimbi rohingya. Dal Tg3 del 18 novembre
L’uomo che aiuta a riunire le famiglie – Dal Tg3 del 17 novembre
Lo stupro come arma nella pulizia etnica – Dal Tg3 del 16 novembre
In fila per un pugno di riso – Dal Tg3 del 15 novembre
La Bolzano che guarda al mondo
Bolzano, presentazione Afghanistan Missione Incompiuta from Nico Piro on Vimeo.
Una sera di fine settembre, con l’aria ancora tiepida, una sala piena di gente, una conversazione che straripa e supera persino l’ora di cena, ben oltre quanto previsto. E’ stata una bella presentazione quella del 25 settembre a Bolzano, potete rivederla nel video della diretta FaceBook.
Per me è stato anche emozionante essere alla Biblioteca Culture del Mondo, non solo perché è un luogo “aperto” dove – senza gravami ideologici o di “adesione” ma solo con lo sguardo aperto – è possibile entrare e curiosare tra libri che possono portarti dall’altra parte del pianeta, facendoti rendere conto di quanto piccola sia questa arancia blu sulla quale giriamo, ma anche perché la sua storia (e quella dell’Associazione per i Popoli Minacciati) parte dalle esperienze di una delle figure più complesse e forse meno conosciute di una certa stagione italiana, Alexander Langer (link wikipedia solo come primo passo per approfondire).
Missione Incompiuta a Trieste
Erano le 11 di mattina di una domenica assolata, nel cuore di un “ponte” festivo, insomma le condizioni ideali per “andare al mare” e non occuparsi dei drammi del mondo. Eppure per la presentazione di “Afghanistan Missione Incompiuta” la sala di LINK 2017 era stracolma, merito di una città come Trieste tradizionalmente attenta alla politica internazionale, di una manifestazione “seguito” del Premio Luchetta che è diventata un brand e una garanzia di contenuti di qualità, della “conduzione” (brutta parola!) del grande inviato Toni Capuozzo.
Se volete rivedere la presentazione ecco il video:
Afghanistan Missione Incompiuta – LINK 2017 Trieste from Nico Piro on Vimeo.
Se la “folla” si mette insieme
Ulule, la piattaforma di crowdfunding ha voluto celebrare il successo di alcuni suoi progetti (o meglio successi dei suoi utenti), tra cui c’è anche il libro “Afghanistan Missione Incompiuta”, il video in pagina è del videomaker MoKo. Ecco invece un servizio di AskaNews sull’evento di Ulule.
Crowdfunding:
Letteralmente il finanziamento della folla…una moltitudine che trova un’armonia mettendosi insieme in nome di uno stesso obiettivo
Mo-Jo e l’integrazione
Autostrada A16, bivio in direzione dell’Eurotunnel e del terminal traghetti di Calais. Siamo presi nel “blocco” da quasi 13 ore quando la nostra telecamera “principale” decide di abbandonarci. Non sono bastate le batterie di riserva per resistere ad ore di riprese della manifestazione, interviste, acquisizioni per il montaggio. Impossibile spostarsi anche solo di qualche chilometro (verso i bar e i negozi che vediamo al di là del guard-rail) tra cordone della polizia, decine di Tir e di trattori che hanno preso una delle principali autostrade del nord della Francia, la rete che circonda le carreggiate e impedisce persino di andar per campi.
Ma è quello il momento in cui, i leader della protesta salgono su un Tir e raccontano dell’esito delle trattative con il governo, insomma cominciano le scene finali della storia. E qui entra in campo la phone-o-grapy. L’iPhone era sopravvissuto alla lunga giornata grazie alla ricarica in usb nella macchina, montato con il rig/lente della BeastGrip e un mic panoramico – quindi nella sua versione mojo – ci ha salvato consentendo di portare a casa la “fine” della giornata.
In quanto giornalista di un grande network (che quindi ha un flusso di lavoro nel quale compare la figura specializzata dell’operatore professionale) sul campo ho potuto apprezzare il valore del Mo-Jo soprattutto dal punto di vista dell’integrazione: poter coprire due eventi, due luoghi, due angolazioni della stessa scena in contemporanea; sostituire la prima camera nel caso di un malfunzionamento o di una indisponibilità; fare quello che la prima camera non riesce a fare, per esempio per via di luoghi angusti come possono essere la cabina di un fuoristrada, un’ascensore oppure un elicottero.
L’ho potuto sperimentare anche durante il terremoto del 24 agosto 2016, sul fronte della Marche, dove tra l’altro il mo-jo aveva potenzialmente anche una marcia in più potendo coprire a livello video (sia in diretta che con contributi filmati) le ore immediatamente successive agli eventi prima che la macchina dei grandi network arrivasse con parabole, radio-camere e tutti gli apparati su cui possono contare in eventi del genere.
In sintesi, il mo-jo può servire (e tanto) anche a giornalisti che non sono freelance e che lavorano per grandi network.
#SaveSyria
Il video dello United States Holocaust Memorial Museum sull’assedio di Aleppo e le sofferenze dei civili in Siria. Se non avete lo stomaco forte, evitate di guardarlo. Anzi sforzatevi e guardatelo lo stesso, questa è quella che migliaia e migliaia di civili in Siria chiamano ogni giorno “vita”.
A volte per colpa di Assad, a volte per colpa dell’ISIS, a volte per le bombe “buone” russe e americane, altre volte per Al Qaeda. Ma quando muori, alla fine, cosa ti importa chi ti ha ammazzato. Quello importa solo a chi resta in vita, per la vendetta e per la catena d’odio.
Phone-o-graphy a Trento

Il corso all’Associazione Stampa Romana sull’uso dell’iPhone nelle video news, è stato un successo tanto che verrà replicato a Trento ma in una veste nuova. Io ed Enrico Farro parleremo (e terremo un laboratorio pratico) di phone-o-graphy non solo per le news ma per le video-produzioni e il video-racconto in genere. Appuntamento per il 2 luglio presso la elastico.co – azienda specializzata in formazione. Qui tutti i dettagli sulla giornata di formazione e su come aderire. Gli organizzatori hanno deciso che chi prenota subito avrà uno sconto sul costo del corso.