Tag: refugees

Dove c’era la giungla

 

img_0559
Il porto più sorvegliato del mondo

Per rivedere il mio speciale “Dove c’era la Giungla” andato in onda il 18 febbraio su RaiTre, clicca qui.

Su Facebook potete trovare i pezzi andati in onda al Tg3, eccoli:

Grand Synthe, l’altra (diversa) Calais

Gli angeli di Calais, i volontari

La sicurezza che non basta mai

Fango, Pietre, Lacrimogeni

Calais, andata via la jungla i migranti restano

 

Senza (biglietto di) Ritorno

Senza (biglietto di) Ritorno

Il fotoracconto dello sgombero de “la Jungle” di Calais, nel nord della Francia, la baraccopoli dove vivono tra le 4 e le 5mila persone; negli ultimi dieci anni cresciuta su una discarica a pochi passi dall’autostrada e dal molo passeggeri del porto, punti dai quali tentare di arrivare clandestinamente nel Regno Unito.

 

Questioni di sicurezza

Questioni di sicurezza

Questioni di sicurezza from Nico Piro on Vimeo

 

Quanti significati può assumere la parola sicurezza? La prefettura francese sta creando una “buffer zone”, profonda cento metri, intorno alla “giungla” di Calais, l’ormai storico campo nei pressi del porto da dove ci si imbarca per la Gran Bretagna, sogno dei migliaia di rifugiati (forse 5000) in nome del quale si sottopongono a condizioni di vita tremende. Continua a leggere “Questioni di sicurezza”

Selfie

Selfie

In questi giorni trascorsi vagando nel campo di Grande-Syntè, sono finito nella baracca di una famiglia curda, in fuga dall’area di Mosul: tre bimbi sotto i sette anni, la mamma e il papà.
Una baracca assediata dal fango, fatta di legno marcio, priva di due pareti, rimpiazzate da cappotti e giacche marce di pioggia; unica fonte di calore, un vecchio cerchione d’auto trasformato in un braciere.
Mentre parlavo con il capo-famiglia, il bimbo più grande ha preso a giocare con il mio iphone, che – attrezzato per lavorare da teelcamera – mi penzolava sul fianco. Solo a sera, mi sono reso conto che il bimbo era riuscito a scattarsi dei selfie! Li pubblico perchè penso possano raccontare molto di più rispetto a fiumi di parole su paura, gioia e speranza.

Viva il sorriso dei bambini, capace di illuminarsi anche quando ci sarebbe solo da piangere.

La “jungla” sotto assedio

La “jungla” sotto assedio

Calais è ormai una zona militarizzata, tutti i possibili punti di passaggio verso l’Inghilterra sono presidiati dalla polizia e difesi da recinzioni, filo spinato e sorveglianza elettronica. Nella jungla – l’ormai “storico” campo profughi vicino al porto di Calais – in migliaia vivono inseguendo il loro “sogno inglese”. Ecco il mio servizio dal Tg3 delle ore 19 del primo febbraio 2016

La jungla sotto assedio from Nico Piro on Vimeo.

Tutti i diritti riservati Rai 2016. Per l’edizione integrale:
www.tg3.rai.itwww.rai.tv

img_7649

La Vergogna

La Vergogna

Il campo di Grande-Synthe, vicino Dunkerque, sulla costa atlantica francese, è nato spontaneamente. Non ci sono ong o enti pubblici che lo gestisco, nell’indifferenza delle autorità francesi. Sono centinaia i volontari che si mobilitano ogni fine settimana ma non sempre i loro sforzi finiscono con l’essere davvero utili.

 

La vergogna from Nico Piro on Vimeo.

Fango (sulle coscienze)

Fango (sulle coscienze)

 

Eccoli quelli che pochi giorni fa, alla Camera dei Comuni non al pub sotto casa, il premier Cameron ha definito “bunch of migrants”, un branco di immigrati, giusto per tentare di pararsi a destra dai colpi dell’Ukip e attaccare i laburisti. Camminando nel campo di Grande Synthe, poco distante da Dunkerque, ho avuto le stesse sensazioni provate nel 2008 a Patrasso anche se ero convinto che quella baraccopoli sul mar egeo, piena di rifugiati afghani, fosse il massimo del degrado raggiungibile. Mi sbagliavo.

La potenza del clima atlantico e la deliberata indifferenza del governo francese sono riusciti a far registrare un nuovo livello record di squallore e violenza verso persone vulnerabili e indifese. Eppure vedere in questa fetida distesa di acqua e terra marcia, bambini giocare e sorridere rende la misura dell’orrore dal quale sono fuggiti.