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In finale al premio Luchetta

Buone notizie! Con un mio lavoro sulla crisi dei Rohingya, sono in finale al premio dedicato alla memoria dei colleghi Marco Luchetta, Alessandro Ota e Dario D’Angelo, morti a Mostar mentre facevano il loro lavoro, e di Miran Hrovatin, assassinato a Mogadiscio assieme alla collega Ilaria Alpi.
È la seconda volta in tre anni.
Sono soddisfazioni che ti ripagano delle difficoltà del fare il giornalista in Italia senza sponsor, amici e parenti.
Grazie all’organizzazione del Premio, una realtà seria dove la qualità del giornalismo e non le passerelle restano in primo piano anche in questi anni difficili per l’informazione. Grazie Trieste!

Missione Incompiuta a Trieste

Missione Incompiuta a Trieste

Erano le 11 di mattina di una domenica assolata, nel cuore di un “ponte” festivo, insomma le condizioni ideali per “andare al mare” e non occuparsi dei drammi del mondo. Eppure per la presentazione di “Afghanistan Missione Incompiuta” la sala di LINK 2017 era stracolma, merito di una città come Trieste tradizionalmente attenta alla politica internazionale, di una manifestazione “seguito” del Premio Luchetta che è diventata un brand e una garanzia di contenuti di qualità, della “conduzione” (brutta parola!) del grande inviato Toni Capuozzo.

Se volete rivedere la presentazione ecco il video:

Afghanistan Missione Incompiuta – LINK 2017 Trieste from Nico Piro on Vimeo.

Fango in finale

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Mi è appena arrivata una telefonata da Trieste, era il segretario dell’Usigrai – il sindacato dei giornalisti Rai – Vittorio di Trapani che mi diceva: complimenti! Io non capivo per cosa e lui pensava che io, al solito, fossi sarcastico o critico. In realtà lui mi stava dando una notizia in tempo reale dalla conferenza stampa del Premio Luchetta. Continua a leggere “Fango in finale”

“Mia figlia è in vendita”

Mario Rossi
Mario Rossi a Kabul np©09

E’ il titolo di servizio che abbiamo realizzato, Mario Rossi e io per il Tg3 a Kabul, nel novembre del 2009, una storia che sintetizza tutte le contraddizioni della guerra in Afghanistan. “Mia figlia è in vendita” (link video) racconta di un gruppo di profughi in fuga dall’Helmand per colpa della guerrra, che si ritrovano in un improvvisato campo profughi della capitale senza nulla, costretti a vendere la figlia di uno di loro per pagarsi cure mediche. Con questo lavoro Mario è in finale al Premio Ota, la sezione de “i nostri angeli”, iniziativa dedicata in primo luogo, al racconto della condizione dei bambini in guerra e intitolato agli inviati della Rai uccisi a Mostar da una granata durante il conflitto nell’ex-Yugoslavia. Un riconoscimento importante per uno dei più bravi telecineoperatori della Rai. Ecco il comunicato stampa, i nomi dei vincitori verranno resi noti a luglio.