Ecco i miei tre reportage del 2016 da Calais:
L’Altra Calais from Nico Piro on Vimeo.
Il blog di Nico Piro: provo a dare voce a chi non ha voce, non sempre ci riesco ma continuo a provarci
Tag: giungla
I “calesiani arrabbiati” scendono in autostrada e bloccano migliaia di turisti britannici di rientro dalle vacanze alla fine dell’estate. Chiedono la demolizione della jungla: la baraccopoli, nella zona industriale della città, dove 10mila rifugiati vivono in condizioni drammatiche inseguendo il sogno di raggiungere clandestinamente la Gran Bretagna; sogno ormai impossibile tra recinzioni altissime e sorveglianza armata.
Ma tutti i calesiani sono arrabbiati? E soprattutto come si vive a Calais? Qual è il rapporto tra la realtà e l’immagine mediatica della città? Con in tasca il libro “A Calais” di Emmanuel Carrère («Quello che mi interessa è poter scrivere un reportage esattamente nello stesso modo in cui scriverei un libro»), ho provato a esplorare questi temi tornando sulla “costa d’opale”, un’altra di quelle piccole comunità in Europa come Idomeni, Lampedusa o Lesbos su cui grava tutto il peso della più grande crisi di rifugiati dalla seconda guerra mondiale.
Ne è nato un reportage (il mio terzo da/su Calais) per il montaggio di Guido Tombari e le immagini di Giuseppe De Angelis, che va in onda nello spazio di “Agenda del Mondo – Tg3”, sabato sera su RaiTre, alle 0.55, orario ideale per insonni e appassionati della materia (ma anche per chi vuole videoregistrare). Buona Visione!
I miei pezzi da Calais – Settembre 2016
Anche a fine estate, il cielo è sempre di piombo qui a Calais ma quando il sole riesce a farsi varco tra le nuvole, picchia come in ogni altra località di vacanze sul mare. Anche grazie alla luce dorata, Calais sembra ancora di più una città giardino, con le sue aiuole curatissime, draghi di fiori e arbusti che sembrano finti per quanto sono belli. Vorrei fare un esperimento: prendere un gruppo di persone e portarle qui, senza dirle che sono a Calais, nessuno immaginerebbe di trovarsi in una delle capitali della crisi rifugiati in Europa.
La giungla – squallida baraccopoli dove si vive in condizioni disumane – è come in una dimensione parallela, a chilometri di distanza, nella zona industriale, tra le dune gibbose di una vecchia discarica. Ma allora perché i calesiani sono “arrabbiati” come proclamavano lunedì mentre bloccavano l’autostrada ?
Continua a leggere “Le spalle di Calais”
E’ andato in onda sabato notte su RaiTre, il mio reportage da Calais (per le immagini di Michele Cristofoletti) durante le fase iniziali – e decisive – della demolizione de “la jungle”, la baraccopoli dove in migliaia aspettano inseguendo il loro sogno di raggiungere il Regno Unito.
Clicca qui per rivederlo on line.
Sabato su RaiTre, nel solito comodo orario intorno all’una di notte – ideale per telespettatori insonni e/o per testare la vostra determinazione a seguire argomenti cruciali e drammatici come l’emergenza rifugiati – va in onda il mio reportage “Addio alla giungla” per la rubrica “Agenda del Mondo” con le immagini di Michele Cristofoletti.
Ne parla anche il RadioCorriereTv, il magazine on line della Rai che gli dedica la storia di copertina. Per sfogliarlo via web, cliccate su questo link.
Ecco alcuni dei servizi/dirette realizzati in sinergia Rai per Tg3, Rai3 e RaiNews24, prima e durante le operazioni di sgombero della cosiddetta “giungla” di Calais, la baraccopoli dove – in condizioni drammatiche – vivono tra i quattro e i cinquemila rifugiati che sognano di arrivare in Gran Bretagna
Arresto in diretta nella giungla di Calais – Da Agorà dell’1/03/2016
Il fotoracconto dello sgombero de “la Jungle” di Calais, nel nord della Francia, la baraccopoli dove vivono tra le 4 e le 5mila persone; negli ultimi dieci anni cresciuta su una discarica a pochi passi dall’autostrada e dal molo passeggeri del porto, punti dai quali tentare di arrivare clandestinamente nel Regno Unito.
Fango Francese from Nico Piro on Vimeo.
Chiudo questa serie di post sulla mia trasferta nel nord della Francia, raccontando il dietro le quinte di una delle nostre giornata ne “la jungle”. Una serie di episodi “personali” magari utili a capire le tante contraddizioni della crisi rifugiati.
La zona industriale di Calais è avvolta da un persistente puzzo di candeggina, eppure l’enorme scalo dei traghetti dista in linea d’aria poche centinaia di metri quindi il vento dell’Atlantico dovrebbe soffiare forte e salmastro come sempre.
All’inizio sembra di stare in Sierra Leone, con gli onnipresenti bidoni di ipoclorito di sodio per disinfettarsi la mani e “bruciare” il virus dell’Ebola. Poi ti viene da pensare ad una procedura di sanificazione delle strade per via delle vicinanza con il campo. Invece all’ingresso della “jungla”, passato il cavalcavia sul quale scorre l’autostrada da e per gli imbarchi, il tanfo di fango, legno marcio, rifiuti putridi e cucine approssimative svela che quel puzzo di cloro è solo figlio della fabbrica più vicina.
Continua a leggere “Diario dalla “jungla””
Questioni di sicurezza from Nico Piro on Vimeo
Quanti significati può assumere la parola sicurezza? La prefettura francese sta creando una “buffer zone”, profonda cento metri, intorno alla “giungla” di Calais, l’ormai storico campo nei pressi del porto da dove ci si imbarca per la Gran Bretagna, sogno dei migliaia di rifugiati (forse 5000) in nome del quale si sottopongono a condizioni di vita tremende. Continua a leggere “Questioni di sicurezza”