Durante i seminari di Mojo Italia si sono ripetute le domande sul tema dello “zaino” cioè dell’attrezzatura da usare sul campo, quale usare (evitando di portarsi dietro troppo o troppo poco), come trasportala e come renderla immediatamente accessibile in un lavoro dove pochi secondi possono fare la differenza. Continua a leggere “Il mio zaino”
Tag: giornalismo
Auguri a Carlo Verdelli
Il nuovo direttore de la Repubblica è Carlo Verdelli, torna in campo un fuoriclasse dopo il gesto di professionalità e dignità che l’aveva portato a lasciare la Rai. Nel video la sua ultima (e unica) uscita pubblica post-Rai. Al nostro festival Mojo Italia del settembre 2018 illustra la sua idea di giornalismo e fake news.
Saluti da Kabul
Sul portico della mia guest house, ho davanti una tazza di tè verde, un piatto di riso kabuli e di pane nan, quello piatto, cotto sulle pareti dei forni scavati nel terreno.
Basta questo a farmi sentire a casa, finalmente, cinque anni dopo.
Esattamente come basta poco, in una zona di conflitto, ad abituarti a quello che, altrove, sarebbe anormale: il “clak” del colpo che entra in canna, negli Ak-47 delle guardie in giardino, gli chinook che attraversano il cielo (magari portando nei loro compund blindato quelli che non vogliono affrontare la strada più pericolosa del mondo, la airport road), il clangore del doppio portone blindato che si apre in sequenza.
Quando un auto si avvicina all’ingresso, le due enormi ante fanno gridare i cardini: l’ispezione anti-bomba viene completata e solo allora si apre il secondo portone mentre il primo resta chiuso.
La città è tappezzata di manifesti per le elezioni di sabato prossimo, le parlamentari. La situazione sicurezza sembra stabile con migliaia tra soldati e poliziotti dispiegati in città, ma la vulnerabilità di Kabul è tale che non può essere cancellata in una notte. E a ipotecare queste elezioni potrà essere più il pericolo dei brogli che la violenza, il che è tutto dire sulla tenuta della cosiddetta democrazia afghana.
Come avete capito leggendo sin qui, il lavoro sul campo per completare il mio prossimo libro sull’Afghanistan è cominciato da qualche ora.
Continua a leggere “Saluti da Kabul”
Prossimi appuntamenti con il mobile journalism
La voglia di mobile journalism cresce in Italia, così come il movimento dei mojoers. Con Enrico Farro per portare il mojo fuori da Roma, stiamo sperimentando nuove formule e nuovi partner come il Centro di Documentazione Giornalistica.
I prossimi appuntamenti per vuole diventare un “giornalista mobile” sono i seguenti:
Bologna 23 e 24 ottobre
Corso base organizzato dal Centro di Documentazione Giornalistica
In questa occasione il corso base è diviso in due giorni. Sono richieste due iscrizioni distinte.
Per informazioni e iscrizioni: Giornata Uno – Giornata Due
Roma 25, 26, 27 ottobre
Corso avanzato organizzato da Stampa Romana
Il secondo e il terzo giorno sono differenziati sulla base del sistema operativo, iOS o Android – la durata complessiva del corso è di due giorni
Trattandosi di un corso avanzato è fortemente consigliata la partecipazione solo a chi ha già svolto il corso base e ha, intanto, accumulato un minimo di esperienza.
Per iscrizioni: segreteria@stamparomana.it
Per informazioni clicca qui
Milano 6 e 7 novembre
Corso base organizzato dal Centro di Documentazione Giornalistica
In questa occasione il corso base è diviso in due giorni. Sono richieste due iscrizioni distinte.
Per informazioni e iscrizioni: Giornata Uno – Giornata Due
Tutti i corsi sono presenti in piattaforma Sigef (quella dell’Ordine dei Giornalisti) e garantiscono crediti ai fini della formazione obbligatoria
Autoprodursi, ne parliamo a l’Aquila
Martedì sei dicembre al Festival del Cinema e del Giornalismo de l’Aquila, alle ore 9 all’Auditorium del Parco si proietta “KILLA DIZEZ – vita e morte al tempo di Ebola”, il mio documentario sull’epidemia di Ebola in Sierra Leone. A seguire, fino alle ore 12 circa, parliamo dell’autoproduzione per i giornalisti (quindi anche di Afghanistan Missione Incompiuta) in un seminario aperto a tutti ma valido anche ai fini dei percorsi di aggiornamento professionale per i giornalisti:
AUTOPRODUZIONE, GIORNALISTA EDITORE, CROWDFUNDING
“Killa Dizez” Un documentario sull’epidemia di Ebola in Sierra Leone
“Afghanistan missione incompiuta 2001-2015” Una missione internazionale costata milioni di euro e migliaia di vite, comprese quelle di molti italiani.
Speciale Elezioni americane in diretta Facebook
relatore:
Nico Piro, giornalista del Tg3, filmaker
Mo-Jo in Campagna
Questa campagna elettorale per le presidenziali americane, mi sta consentendo di sperimentare ulteriormente i vantaggi del mobile journalism sia per le produzioni multi-piattaforma che per i giornalisti dei grandi network televisivi (per “grandi” è da intendersi di dimensioni aziendali tali da essere organizzati secondo il modello tradizionale giornalista-cameraman). I vantaggi per le produzione leggere…beh quelli sono già ampiamente noti e ne abbiamo parlato varie volte in questo blog e nei corsi in giro per l’Italia.
Continua a leggere “Mo-Jo in Campagna”
MoJo, the Italian way
Due giornate stracolme di frame per secondo, standard di compressione, app di montaggio e di ripresa, piattaforme contro, domande, problemi, curiosità, richieste, esigenze di produzione svariate e non eventuali. E’ andata così la seconda edizione del corso di Mobile Journalism e Phone-o-Graphy (un unicum in Italia) organizzato dall’Associazione Stampa Romana: un successo, per numero di partecipanti (40 giornalisti, posti esauriti) e per entusiasmo. Con Enrico Farro dell’Associazione Filmaker, sono tornato sul luogo del delitto per mostrare come lo smartphone possa essere uno strumento decisivo per il giornalismo contemporaneo (questa volta dedicato non solo ad iOS ma anche alla piattaforma Android). Da ormai più di un anno sto tentando di diffondere il “verbo” del mo-jo anche in Italia e corsi come quello di Stampa Romana (grazie al segretario Lazzaro Pappagallo per il coraggio) o della settimana scorsa a Trento presso Elasti.co dimostrano che c’è grande entusiasmo e le prospettive di crescita sono praterie.
Beast Grip Charged Up!
La cosa più affascinante del Mobile Journalism è che ci rimanda ai tempi della Ford-T , direbbero gli americani, gli italiani invece potrebbero pensare ai laboratori Rai di Torino dove si costruivano persino connettori e cavi perché il mercato non era ancora in grado di tenere il passo della nascente industria radio-televisiva italiana ed europea in genere.
Con il Mo-Jo stiamo riprendendo nelle nostre mani la tecnologia e anche se negli ultimi dodici mesi abbiamo assistito alla comparsa di decine e decine di accessori dedicati alla phone-o-graphy, c’è ancora un grande spazio per consentire a chi usa gli smartphone per la cinematografia o il giornalismo di creare dei “set up” specifici ed assolutamente personalizzati.
Phone-o-graphy a Trento

Il corso all’Associazione Stampa Romana sull’uso dell’iPhone nelle video news, è stato un successo tanto che verrà replicato a Trento ma in una veste nuova. Io ed Enrico Farro parleremo (e terremo un laboratorio pratico) di phone-o-graphy non solo per le news ma per le video-produzioni e il video-racconto in genere. Appuntamento per il 2 luglio presso la elastico.co – azienda specializzata in formazione. Qui tutti i dettagli sulla giornata di formazione e su come aderire. Gli organizzatori hanno deciso che chi prenota subito avrà uno sconto sul costo del corso.
Joao Silva: ricominciare a vivere, senza gambe
Queste è un aggiornamento sulla vicenda di Joao Silva, l‘ultima volta che ne avevamo scritto si era appena diffusa la notizia che il fotografo portoghese (diventato famoso in Afghanistan) era saltato in aria su un’IED nel sud dell’Afghanistan mentre era embed con la 101esima aviotrasportata. Silva è vivo, è miracolosamente vivo (grazie anche alle ormai consolidate, nuove strategie di supporto medico sul campo di battaglia) ma ha pagato un tributo altissimo a questo mestiere. Silva ha perso entrambe le gambe sotto il ginocchio. Ora è ricoverato al Walter Reed, ospedale militare di Washington, ormai specializzato in questo genere di ferite di guerra. Sulla sua vicenda segnalo questo approfondimento della NPR ma soprattutto la campagna lanciata qui per sostenere il fotografo e le spese mediche che dovrà affrontare, comprando una stampa di una delle sue foto. Io sto scegliendo quella da ordinare.