Pietro Masturzo è uno dei più grandi talenti del fotoreportage italiano, nel 2010 gli è stato assegnato un premio che vorrebbe qualunque fotogiornalista: il Word Press Photo Award. per un suo straordinario lavoro sulla rivoluzione “verde” in Iran, la visione “laterale” di un evento che era sotto gli occhi di tutti e che tutti raccontavano allo stesso modo.
Grazie al Premio Subito (diretto da Francesca Milano e Daniele Bellasio) e agli enti locali di Gressoney e della Val d’Aosta, al pubblico è stata data la rara opportunità di visitare una mostra di fotogiornalismo (genere negletto nel nostro triste Paese) intitolata “Excursus”, l’antologica di Pietro.
Domenica, pochi minuti prima della sua chiusura, ho avuto l’occasione di visitarla con mio figlio Alex, 6 anni, a cui Pietro ha spiegato la Storia dentro e le storie dietro le sue fotografie. E’ stata una di quelle esperienze uniche e che – anche per via del dislivello “verticale” tra i due protagonisti – ho deciso di girare per il mio canale instagram, comunque ve la ripropongo anche sul mio canale Vimeo. Comunque la pensiate credo sia vera “informazione di servizio”, la realtà del mondo quella che puzza di carne bruciata, cordite, sangue rappreso e feci raccontato con la delicatezza di un padre (Pietro è papa’ di Nina, tre anni) ad un bimbo, senza dover calcare la mano con aggettivi e dettagli che spesso servono sono a spettacolarizzare l’informazione ma non a raccontare di più.
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