Tag: fotografia

La guerra, le storie, la Storia spiegata ad un bimbo di sei anni

 

Pietro Masturzo è uno dei più grandi talenti del fotoreportage italiano, nel 2010 gli è stato assegnato un premio che vorrebbe qualunque fotogiornalista: il Word Press Photo Award. per un suo straordinario lavoro sulla rivoluzione “verde” in Iran, la visione “laterale” di un evento che era sotto gli occhi di tutti e che tutti raccontavano allo stesso modo.
Grazie al Premio Subito (diretto da Francesca Milano e Daniele Bellasio) e agli enti locali di Gressoney e della Val d’Aosta, al pubblico è stata data la rara opportunità di visitare una mostra di fotogiornalismo (genere negletto nel nostro triste Paese) intitolata “Excursus”, l’antologica di Pietro.
Domenica, pochi minuti prima della sua chiusura, ho avuto l’occasione di visitarla con mio figlio Alex, 6 anni, a cui Pietro ha spiegato la Storia dentro e le storie dietro le sue fotografie. E’ stata una di quelle esperienze uniche e che – anche per via del dislivello “verticale” tra i due protagonisti – ho deciso di girare per il mio canale instagram, comunque ve la ripropongo anche sul mio canale Vimeo. Comunque la pensiate credo sia   vera “informazione di servizio”, la realtà del mondo quella che puzza di carne bruciata, cordite, sangue rappreso e feci raccontato con la delicatezza di un padre (Pietro è papa’ di Nina, tre anni) ad un bimbo, senza dover calcare la mano con aggettivi e dettagli che spesso servono sono a spettacolarizzare l’informazione ma non a raccontare di più.
Clicca qui per vedere tutti i video (al di fuori da InstagramTv), quindi senza necessità di log in su Instagram.

KILLA DIZEZ – Backstage (1)

KILLA DIZEZ – Backstage (1)

Nico Piro in Sierra LeoneSolo Mission

Quando ho capito che quella in Sierra Leone, durante l’epidemia di Ebola, sarebbe stata una “solo mission” (alias non avrei avuto un telecineoperatore al mio fianco) mi sono ritrovato di fronte a dubbi e incognite talmente pesanti che mettevano in discussione la stessa fattibilità della produzione.
Avrei dovuto fare tutto da solo in un’ambiente ad alto rischio e con molte difficoltà logistiche. Inoltre, avevo l’intenzione e la necessità di scegliere una precisa “fotografia”; legata all’esplosiva vitalità dell’ambiente africano ma contrapposta al soffocante clima di fine vita all’interno delle corsie Ebola, un equilibrio davvero difficile.

In questo post provo a condividere l’esperienza di produzione di KILLA DIZEZ, sperando che possa essere utile anche a chi legge.

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Steve McCurry a Perugia

Dopo Milano, è arrivata a Perugia la mostra di Steve McCurry, entrato nella storia della fotografia per il ritratto di una bambina afghana finito sulle copertina di National Geographic e diventato una delle icone dell’Afghanistan in crisi. La mostra si svolge alla Galleria Nazionale dell’Umbria. “STEVE McCURRY, SUD-EST” è in programma sino al 5 settembre con orario dalle 9.30 alle 19.30. Questo il link per saperne di più.
McCurry da anni fotografa e racconta il sud-est asiatico e all’Afghanistan ha dedicato uno sguardo pietoso, cioè capace cioè di raccontare gli orrori della guerra senza far vedere il sangue e i cadaveri a brandelli ma raccontando la vita “quotidiana” della gente. Un ritrattista fenomenale che conserva la capacità di “fare ritratti” anche quando scatta “paesaggi”. La sua foto che amo di più è quella di un’area di Herat, scattata nel ’92, una distesa di case di fango rase al suolo dalla guerra civile dove una famiglia trova riparo davanti ad un fuoco, tra le macerie: “voglia di normalità” a cielo aperto. Questo il sito di McCurry da cui si scopre anche che ha allestito una mostra nel ’92 al Bagh-e-Babur, il palazzo della regina di Kabul.

Foto-grafia afghana


Daylight #8 copertina
Daylight #8 copertina

La rivista Daylight di fotografia ha dedicato all’Afghanistan il suo ultimo numero, con foto selezionate secondo questo criterio: focused intimacy not typically presented in mainstream media coverage – ovvero una lettura staccata dalla “notizia del giorno”, dall’hard-news, a favore di un approccio più individuale e personale al Paese. Le foto che compaiono in questo numero sono di: Eren Aytuğ, Adam Broomberg & Oliver Chanarin, Teru Kuwayama & Balazs Gardi, Tim Hetherington, Aaron Huey, Yannis Kontos, Seamus Murphy, Moises Saman, Lana Slezic, Veronique de Viguerie, Farzana Wahidy, Beth Wald.

La rivista può essere comprata in formato .pdf o in cartaceo (rispettivamente 5 o 10 dollari) sul sito della rivista. In copertina la foto “classica” che ha sempre accompagnato la storia dell’ufficiale (donna) di polizia a Kandahar, uccisa l’anno scorso davanti la sua casa nel sud del Paese.