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Effetto Mojo

Effetto Mojo

DSC_1377.JPGNegli ultimi cinque giorni, da lunedì 23 a venerdì 27 ottobre, abbiamo affrontato due corsi, quello di Bologna (base) e quello di Roma (avanzato), sempre con lo stesso obiettivo tentare di diffondere tra i colleghi (di ogni ordine, grado e soprattutto “media”) gli strumenti di produzione che la rivoluzione degli smartphone ci mette a disposizione, possibile risposta alla crisi (economica) del giornalismo assediato dalla transizione digitale.
Questi corsi sono pensati come momenti di condivisione, il grosso flusso evidentemente va da noi che “insegniamo” (brutto termine ma non volevo ripetere la parola condividere) e chi partecipa. In realtà si tratta di momenti in cui, tutti imparano: noi per primi. Impariamo qualcosa in più sulle esigenze dei colleghi, distribuiti in campi e generi spesso lontani (dall’ufficio stampa di un comune di medie dimensioni ad un documentarista per testate di livello mondiale, passando per il cronista di un tg tra i più visti del Paese); impariamo qualcosa in più dagli strumenti che le richieste della platea spesso portano al limite.
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Mojo in trasferta, Bologna e Milano


Per la prima volta i corsi di Mobile Journalism – che abbiamo lanciato a Stampa Romana portando il mojo in Italia – si stanno spostando dalla capitale. Il 23 e 24 ottobre con Enrico Farro dell’associazione Filmaker siamo stati a Bologna, prima tappa “fuori porta”, ospiti del sontuoso Palazzo Magnani nel centro storico. Prossima tappa a Milano, il 6 e 7 novembre (qui per dettagli e info d’iscrizione). Questi due corsi vengono organizzati dal Centro di Documentazione Giornalistica, storico riferimento per l’aggiornamento professionale per i giornalisti italiani. Va detto che si tratta dell’unica struttura – per giunta specializzata – che ci ha consentito di portare il mobile journalism fuori Roma (quindi oltre il territorio di competenza di Stampa Romana, che nell’abbracciare il mojo è stata coraggiosa pioniera) conservando il nostro spirito: quello di divulgare, di condividere nuovi strumenti per una professione che se non cambia muore.