
Oggi cambio la testatina del mio blog: sin’ora recitava “Il blog di Nico Piro: crisi dimenticate, mobile journalism, idee dalla parte del torto…prima o poi, ricette e viaggi”.
La cambio perchè il giornalismo è un mestiere che assomiglia ad un percorso quasi iniziatico. Facendo impari e più impari più capisci quanto non conosci e cosa dovresti fare tuo, il prima possibile. Se preferite le metafore digitali, diciamo che è un mestiere nel corso del quale – se lo fai nel modo giusto – devi installare aggiornamenti, e farlo molto spesso.
Qualcuno mi ha chiesto perché la frase “…prima o poi, ricette e viaggi”. Era chiaramente un passaggio sarcastico (diffido dalle persone prive di senso dell’ironia), una presa d’atto di come l’editoria contemporanea stia affrontando la crisi abbassando l’asticella dei contenuti e della qualità, ormai sembra esserci mercato solo per ricette, viaggi e relative recensioni più o meno oneste. Entrate in una libreria e date un occhio ai libri in bella vista, guardate la classifica della saggistica più venduta in Italia – non mi riferisco a quella di questa settimana, dico in genere – e vi accorgerete come il genere è sempre più diluito verso la storia d’amore o il facile resoconto storico-scandalistico.
La colpa è della crisi certo, ma anche degli editori che alla fine sono convinti di farla franca dopando le vendite con i titoli “leggeri” ma segano solo il ramo sul quale sono seduti e un domani mai potranno recuperare il pubblico a letture – come si diceva una volta – più impegnate.